P_20160518_190218_PNI rifiuti non sono un problema, ma una risorsa. I romani sono seduti su una miniera d’oro, e non lo sanno. Il ferro riciclato è quotato tra i 50 ed i 60 Euro alla tonnellata. Purtroppo il sistema di smaltimento dei rifiuti è pensato in modo che la parte più onerosa (ossia la raccolta) sia gestita direttamente da AMA S.p.a., mentre la parte più redditizia (cioè lo smistamento e la rivendita delle frazioni): vetro, platica, organico, etc.) viene sub-appaltata ad altre aziende, perché AMA non è ancora dotata di un sistema di impianti efficienti e distribuiti razionalmente sul territorio.

Occorrono quindi investimenti sugli impianti di smistamento e riciclaggio, da accompagnare alla realizzazione di spazi in cui i prodotti usati ma ancora funzionanti (penso in particolare ai RAEE, ossia gli elettrodomestici) possano essere semplicemente messi a disposizione di chi ne ha bisogno per il riuso.

E’ necessario, poi, passare il prima possibile alla raccolta “porta a porta” almeno della frazione “umida” dei rifiuti (che può essere valorizzata economicamente negli impianti che producono compost o, secondo una procedura diversa, biometano). Non si tratta di un servizio eccessivamente costoso, e può essere finanziato con un sistema tariffario cosiddetto “puntuale”: ciascun cittadino (o condominio) paga la tariffa dei rifiuti in base all’entità dell’indifferenziato che consegna. Di metodi ce ne sono tanti: a Kansas City il meccanismo prevede che i vari tipi di rifiuti possano essere raccolti solo in determinati sacchetti, che sono messi in vendita a un prezzo corrispondente al “costo” per la collettività dello smaltimento di ciò che vi viene riposto: in questo modo la tassazione avviene “alla fonte”, e l’utente è invogliato ad assumere comportamenti “virtuosi”.

Infine, il rapporto con l’incaricato del servizio (AMA S.p.a.) deve
essere gestito a livello municipale… anche per evitare corto-circuiti burocratici come quello che stiamo vivendo in questi giorni: AMA ha piazzato i cassonetti marroni dell’organico nel quartiere, ma il servizio di svuotamento non è ancora a regime, con le note conseguenze: rifiuti in avanzato stato di deterioramento nei cassonetti e pozze di liquido maleodorante in giro per la città.I_rifiuti_sono_una_ricchezza
Smaltire correttamente i rifiuti, dunque, non è solo un imperativo morale, se vogliamo lasciare in eredità ai nostri figli una città senza discariche abusive, rifiuti interrati sopra le falde acquifere, distese sterminate di elettrodomestici arrugginiti o roghi tossici: è un business che deve essere sfruttato per creare ricchezza e posti di lavoro!
Consiglio a chi ne vuole sapere ancora di più la lettura del libro-inchiesta “A ferro e
fuoco”
, di autori vari, vincitori del premio Morrione 2014, in cui viene spiegato molto bene il legame tra ciclo illegale dei rifiuti, corruzione, “delitti di impresa” e famigerati roghi tossici
(come quelli tristemente noti del campo-nomadi della Barbuta, ricadente nel nostro municipio)
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