[sgmb id=1]
Il cambiamento climatico che stiamo vivendo sulla nostra pelle è l’esempio di come la “conversione ecologica” delle nostre coscienze e stili di vita sia condizione ormai necessaria e non più rimandabile di una vera conversione economica e politica, che assicuri giustizia sociale, libertà e felicità a tutta la “famiglia terrena”.
La nostra società sta consumando il clima, e quindi la capacità di auto-rigenerazione del pianeta, non diversamente di come le civiltà della Mezzaluna fertile hanno consumato la capacità produttiva di quel territorio fino a trasformarlo nel deserto che esiste ancor oggi.
I cambiamenti climatici hanno poi precise ricadute politiche e militari: ad esempio, molti analisti hanno posto in stretta correlazione l’insolita e prolungata siccità che ha afflitto le campagne nell’interni della Siria – e il conseguente afflusso di masse disperate di ex agricoltori nelle città – con la crescente instabilità della società siriana e l’avvento del Daesh.
La Marcia del Clima, organizzata in tutto il mondo dalla Coalizione Mondiale per il Clima in vista della Conferenza di Parigi svoltasi quest’anno, è pertanto l’occasione più importante che abbiamo per manifestare che vogliamo una società più giusta ed equa a partire dal diritto di tutti alla conservazione del nostro ecosistema e delle risorse rinnovabili della Terra.
Qui di seguito riporto alcune immagini delle Marce del 2014 e del 2015 alle quali ho partecipato a dato il mio piccolo contributo organizzativo.