Qui potete leggere le specifiche proposte che mi impegno a realizzare nel Settimo Municipio, sui temi territoriali che negli anni ho seguito e approfondito, in alcuni casi anche mettendo a frutto le mie competenze di avvocato:

1. PREMESSA

Care amiche ed amici,

la proposta di noi Verdi per il Municipio 7, a supporto della candidatura di Francesco Laddaga a Presidente, muove innanzitutto dalle linee programmatiche che abbiamo condiviso per Roma, e che trovate al seguente link:

https://unsindacoverdeperroma.it/wp-content/uploads/2020/10/ProgrammaperRoma-ev-1.pdf

I punti fondanti della nostra proposta sono:

– stop consumo di suolo, sì al recupero e all’efficientamento energetico del patrimonio immobiliare esistente;

– sì al miglioramento del trasporto pubblico locale e all’ampiamento ragionato della mobilità alternativa ed intermodale, carsharing, mobilità elettrica, etc.;

– trattamento circolare dei rifiuti, aumento dell’impiantistica pubblica e dei centri di riuso, progressivo decentramento di AMA rendendo protagonisti i Municipi e gli osservatori dei cittadini

– cura del verde pubblico, a partire dalla preservazione dell’esistente; piani di forestazione urbana in funzione di mitigazione del cambiamento climatico; permeabilizzazione dei suoli, etc.

– messa a disposizione del patrimonio immobiliare pubblico per realizzare il diritto all’abitare e per iniziative assistenziali, sociali, culturali, di presidio del territorio e tutela dell’ambiente;

– creazione di una città accessibile a tutt@, rimozione di barriere architettoniche e di elementi di fatto e di diritto che siano fonte di discriminazione rispetto alla disabilità;

– attenzione al benessere degli animali;

– difesa dell’acqua come bene comune.

2. NEL MUNICIPIO SETTIMO…

Il VII Municipio è il municipio più popoloso di Roma con oltre 300 mila abitanti distribuiti su una superficie di circa 45 km2. In pratica, una piccola città, seconda solo per estensione, ad esempio a Firenze, con i suoi 90 km2 e 300mila abitanti.

Il programma e la strategia culturale di questo territorio dovrebbe costituire il centro di ogni programma politico per le enormi potenzialità di sviluppo, di crescita, di educazione e inclusione sociale offerta dalla realtà storica del Municipio.

Consci che formulare una proposta programmatica completa per il Municipio Settimo è difficile quasi quanto fare la stessa cosa per tutta la città di Roma, visto che il nostro Municipio è grande e popoloso come un capoluogo di Regione di media grandezza, ci soffermiamo su alcune questioni specifiche che sono state oggetto del nostro impegno in questi anni.

2.1 Urbanistica e recupero di spazi abbandonati

– Completamento Piazza coperta Arco di Travertino, con destinazione pubblica di almeno il 50% della parte coperta. Proposta di utilizzare l’interno della struttura con finalità di Infopoint per turismo-cultura (vedere punto 2.3)

– Completamento della parte pubblica del Centro Happio con trasferimento del mercato rionale Alberone.

– Recupero e valorizzazione delle aree confiscate alla criminalità o sotto sequestro (vd. capolinea bus 628)

– Trasformazione dell’area attualmente occupata dal mercato (di fatto già chiusa al traffico dei veicoli 6 giorni su 7) in una pedonalizzazione totale o parziale, in accoglimento delle proposte del CdQ Alberone, e degli elaborati progettuali prodotti dal Laboratorio “Sottovuoti”.

La pedonalizzazione del mercato comporta innanzitutto, dal punto di vista amministrativo, una modifica (attualmente a costo sostanzialmente pari a zero, visto lo stato dei lavori, ancora non avviati) della convenzione urbanistica siglata anni fa dal Comune con il Gruppo Mezzaroma, affinché il progetto di risistemazione di Via Capponi, Via Valesio e Piazza dell’Alberone non sia più limitato alla ricostruzione di marciapiedi e fondo stradale con parcheggi, ma contempli la creazione di uno spazio pedonale (anche parziale, come nella vicina Piazza Scipione Ammirato), la messa a dimora di alberi, la realizzazione di panchine, aiuole, un piccolo spazio per eventi all’aperto o per mercatini del weekend o natalizi, per mantenere la vocazione “commerciale” dell’area.

Chiediamo quindi l’adozione entro i primi 6 mesi di governo di una memoria di giunta che contenga l’invito al Gruppo Mezzaroma a rivedere di concerto con il Municipio il progetto di sistemazione dell’area interessata, per quando non sarà più occupata dal mercato rionale.

– valorizzazione delle strutture abbandonate di Villa Lazzaroni e dell’ex sede Municipale del Nono come “casa delle associazioni”

2.2 Ambiente

– Intervento “supplente” del Municipio VII nel ripristino e nella cura di Villa Lazzaroni (su cui la competenza è del Dipartimento Ambiente), assicurando, entro i primi 12 mesi, il ripristino dell’area giochi pubblica e dell’impianto di irrigazione e di approvvigionamento delle fontane rustiche (fuori uso da 6 anni), nonché l’installazione di telecamere di sicurezza per scongiurare il vandalismo (si vedano anche documenti allegati, prodotti dall’Associazione Insieme per Villa Lazzaroni).

Segnaliamo infine, su Villa Lazzaroni, che da quasi un anno le indagini del sottosuolo decise a febbraio 2020 e fatte partire a settembre in seguito alla comparsa di due voragini sono state prese a pretesto dall’Amministrazione uscente per bloccare qualunque intervento sulla villa.

Ad oggi sappiamo dalla protezione civile che è stata sondata l’area giochi solo parzialmente. uno scavo a mano è stato dentro la grotta adiacente alla “casetta delle delizie”.

Quindi questa seconda fase delle indagine nonostante sia imprescindibile dalla riqualificazione della villa  non è stata mai portata a termine sembrerebbe a causa della mancata nomina   di un responsabile da parte del comune.

– Censimento delle alberature mancanti nelle strade (tazze vuote), suddivise per specie, e avvio sperimentale di una procedura semplificata di “adozione” delle alberature da parte dei cittadini, mediante acquisto e messa a dimora di alberi della stessa specie, e segnalazione e presa in carico da parte del Servizio Giardini.

2.3 Patrimonio culturale

Abitato sin dall’età preistorica, il VII Municipio, nei suoi confini ridefiniti nel 2013, è caratterizzato dalla seconda più importante presenza di emergenze archeologiche, demo-etno-antropologiche, storico-artistiche e paesaggistiche della città di Roma: dalla necropoli dell’Osteria del Curato all’Antiquarium di Lucrezia Romana; dalla Tor Fiscale alla Torre di Mezzavia; dall’Acquedotto Felice e Porta Furba a Porta San Giovanni e Porta Latina; dal Mausoleo del Monte del Grano ai Colombari di via Taranto; dal Parco delle Tombe Latine alle catacombe di via Latina; dai murales del Quadraro all’ex deposito stefer/atac di piazza Ragusa; dalla chiesa dei Ss. Fabiano e Venanzio dell’architetto Busiri Vici (1936) alla Basilica di San Giovanni il Bosco del 1959; dagli stabilimenti della Fono Roma a Cinecittà Studios.

Dal punto di vista paesaggistico villa Fiorelli, villa Lais, villa Lazzaroni si uniscono al Parco della Caffarella/Parco dell’Appia Antica, al Parco degli Acquedotti e al neonato parco di via Sannio nel formare uno dei patrimoni verdi più importanti di Roma e d’Europa.

Il patrimonio si diffonde dalle Mura Aureliane, e quindi dal centro della città di Roma, al confine con il comune di Ciampino rendendo difficile una sua visione d’insieme e identitaria, accompagnando di fatto la stessa distribuzione socio-economico-culturale degli abitanti del Municipio. Si passa da un tessuto medio-alto borghese nei quadranti a ridosso del centro, a realtà di emarginazione sociale ed economica nelle aree più periferiche.

La sfida del nostro programma culturale in Settimo è quella di rendere questo tessuto urbano e sociale frastagliato e disomogeneo più consapevole del patrimonio che lo circonda e pronto ad accogliere e sfruttare le potenzialità economiche che esso offre, attraverso tre fasi principali.

  1. Far conoscere la storia del territorio deve essere il primo obiettivo/fase che dovrebbe essere raggiunto con il sostegno e la partecipazione delle tante scuole,  alcune di vera eccellenza cittadina, presenti nel Municipio.  Gli studenti degli istituti loscolastici di secondo grado, tra i quali si distinguono il Liceo Augusto, il Russell, il Newton; due licei Artistici (il De Chirico e il Giulio Carlo Argan), le molte scuole professionali, tra cui il plesso Piaget-Diaz che ha al suo interno un corso di studi in “Gestione delle acque e risanamento ambientale”, dovrebbero essere coinvolti in un programma di medio periodo nella realizzazione di un inventario generale del patrimonio, nella catalogazione dei beni, e nella pubblicazione di una guida. Un’utile iniziativa può anche essere, la ripresa di un progetto da tempo diffuso in vari comuni italiani (‘La scuola adotta un monumento’) con la simbolica adozione, da parte degli istituti scolastici, di una specifica emergenza culturale del proprio territorio, con contestuale attività di documentazione, produzione e pubblicazione.
  2. La seconda fase prevede la creazione di un museo diffuso, sia attraverso un accordo con la sovrintendenza comunale e la soprintendenza di Stato, laddove le emergenze ricadano nella loro giurisdizione, sia attraverso alleanze economiche con le maggiori realtà commerciali del territorio. Sensibilizzare le grandi aziende – come Zara, Decathlon, Max Mara, Feltrinelli, Mondadori, etc. – a creare un circuito turistico virtuoso nel territorio deve essere la terza fase.
  3. La terza fase corrisponde alla valorizzazione del museo, ovvero della sua visibilità e “vendibilità” all’esterno. Si potrebbe pensare al coinvolgimento dell’associazionismo di base, in particolare dei cittadini non europei per dar loro uno strumento di integrazione: se ascolto, dimentico; se vedo ricordo, se faccio imparo.  L’attività di valorizzazione e promozione potrebbe essere gestita e coordinata dall’ufficio Cultura del Municipio, a cura del quale potrebbero inoltre essere istituiti due sportelli informativi presso gli URP delle sedi municipali.

Le criticità che potrebbero essere sollevate alla realizzazione del programma sono: il traffico, mancanza di parcheggi e mancanza di aree di sosta.

A queste obiezioni, come Verdi, rispondiamo con l’implementazione delle ciclabili e la creazione di punti di accoglienza (info point turistici ecosostenibili da Porta San Giovanni a Cinecittà: una location perfetta per smistare il flusso turistico potrebbe poi essere la Piazza Coperta di Arco di Travertino, servita da Metro A, bus, e con parcheggi interrati. A questi si potrebbero aggiungere altri stalli per le biciclette ed un noleggio bici).

Gli info-point, collegati anch’essi ai servizi culturali municipali avrebbero, oltre al compito di informare sul patrimonio culturale municipale, anche quello di comunicare le iniziative pubbliche e private attive sul territorio.

Un’attenzione particolare meritano poi le biblioteche comunali che nel Municipio risultano essere solamente nel numero di 4 (ovvero meno di una ogni 75.000 abitanti) contro il numero di 11 della città di Firenze. È senz’altro opportuno l’ampliamento di tale importante servizio, eventualmente anche ricorrendo, nel caso di mancanza di sedi opportune, all’istituzione di nuovi biblio-point da costituire presso le scuole.

Occorre infine mettere in atto opportune iniziative per consentire il riutilizzo, anche a fini associativo-culturali di strutture attualmente in disuso tra cui, in primis, il Teatro di Villa Lazzaroni nonché le ex sale cinematografiche Airone e Paris, alle quali si aggiunge ora anche lo spazio del cinema Maestoso su Via Appia Nuova.

2.4 Diritti e cittadinanza

– riapertura dei servizi anagrafici all’interno di Villa Lazzaroni (ex Nono Municipio)

– sportello per le questioni di pari opportunità; sportello per il supporto amministrativo-burocratico in tema di acquisto della cittadinanza; finanziamento di iniziative per l’insegnamento della lingua italiana agli adulti. Festival su letteratura di genere (o su altri temi che riguardino la partecipazione)

Qui potete consultare il programma del candidato Presidente Francesco Laddaga, che recepisce e valorizza gran parte delle mie/nostre proposte: