Ho cominciato ad occuparmi della questione della “Piazza coperta” di Viale dell’Arco di Travertino – ancor oggi in stato di abbandono e progressivo degrado – nel 2013, in occasione della mia prima candidatura al Consiglio Municipale.
A fronte di innumerevoli proclami propagandistici bipartisan, e di una risoluzione del Consiglio dell’ex 9° Municipio del 2012 che già all’epoca proponeva di collocare servizi sanitari nella Piazza, ho ritenuto che – come primo passo – fosse importante fare chiarezza su quale fosse la reale posizione della varie Amministrazioni coinvolte.
A seguito di istanza di accesso siamo quindi venuti a sapere dalle stesse Amministrazioni interessate che, a tutto il 2013, presso le medesime non esisteva alcun progetto o studio di fattibilità riguardante la collocazione nella “Piazza coperta” di ambulatori ASL o di una Casa della Salute (vedi: accesso.arco.trav.riscontro.Regione.Lazio accesso.arco.trav.riscontro.gabinetto.Marino.II accesso.arco.trav.riscontro.ASL.Roma.C).
ATAC S.p.a. non ha neanche risposto all’istanza di accesso!
Ad ogni modo, l’unico progetto realmente esistente (e che ancor oggi è l’unico a cui Roma Capitale fa riferimento) era stato presentato dalla Giunta dell’ex 9° Municipio nel 2011, e nel medesimo si proponevano interventi come biblioteca, palestra, caffè letterario, ufficio postale.
La Giunta municipale non aveva dunque mai voluto/potuto dare alcun seguito effettivo alla raccomandazione votata dal Consiglio municipale nel 2012: colpa della Giunta che era rimasta del tutto inerte e refrattaria rispetto all’indirizzo dato dal Consiglio? O colpa del Consiglio che aveva votato – da destra a sinistra – una raccomandazione un po’ “demagogica”, senza curarsi di coinvolgere adeguatamente le autorità sanitarie?
Per poter realizzare qualunque iniziativa, occorreva quindi che tutti gli attori pubblici competenti si riunissero attorno ad un formale tavolo tecnico, esprimendo il proprio parere sulla destinazione dell’area in maniera chiara e trasparente.
Come Verdi del VII Municipio abbiamo quindi raccolto, nel 2014, oltre 500 firme a supporto di una petizione a risposta scritta, ai sensi del Regolamento comunale sulla partecipazione (Deliberazione del Consiglio Comunale n. 101 del 14 giugno 1994), indirizzata al Sindaco Marino.
Con la petizione abbiamo chiesto l’avvio di una conferenza di servizi per la scelta dell’intervento da realizzare nella Piazza (ASL, Casa della Salute, Ufficio Postale o altro) e per la contestuale adozione del bando in finanza di progetto volto all’affidamento dell’incarico di completare l’infrastruttura.
Nel corso del suo pur travagliato mandato, il Sindaco non ci ha mai risposto nel merito, ma solo sollecitato le altre amministrazioni a darci riscontro, chiedendo al VII Municipio di dettagliare i costi dell’unico progetto sino ad allora presentato, in vista dell’inserimento dello stesso nel Piano triennale.
La Giunta Municipale, da parte sua, seguendo l’esempio di ATAC S.p.a., ha ignorato sia i nostri solleciti, sia le richieste di chiarimenti pervenute dagli Uffici di Roma Capitale (questo l’ultimo carteggio).
Solo sotto la “reggenza” del Commissario Tronca, il VII Municipio, di nuovo interpellato, ha finalmente fornito una risposta ufficiale, con cui in sostanza si ribadisce che l’unico progetto realmente esistente è quello relativo al caffè letterario-biblioteca-ufficio postale . Allo stato, dunque, non vi è alcuna formale proposta, da parte dell’Amministrazione competente in tema di destinazione dell’area, finalizzata a collocare ad Arco di Travertino servizi pubblici di importanza strategica.
L’area, invece, meriterebbe una destinazione di questo tipo, trovandosi al centro del Municipio, raggiungibile comodamente con Metro e Autobus e addirittura con auto privata, visto che è già dotata di un parcheggio interrato (per lo più inutilizzato, a dimostrazione della incongruenza dell’idea di collocare un PUP con funzione di “parcheggio di scambio” in una zona ormai pienamente all’interno del tessuto urbano).
Una delle battaglie che dobbiamo portare avanti nella prossima consiliatura, se davvero si vuole far crescere il territorio con progettualità, sarà quindi quella di valorizzare la “Piazza coperta” come sede di servizi (sia pure un Ufficio postale, se non sarà possibile collocarvi la “Casa della Salute” o ambulatori ASL), e non come tetto sotto cui costruire l’ennesimo centro commerciale.
Per fare questo, però, occorre che tutte le Amministrazioni vengano convocate ad un tavolo comune, e che le stesse – rinunciando alla facile soluzione del “vorrei ma non posso” – formalizzino chiaramente le rispettive posizioni e le questioni da risolvere.