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Abbattimento delle ROBINIE, una riflessione sulla risposta del Dipartimento Ambiente

Ecco la risposta del Dipartimento Ambiente al nostro accesso agli atti sugli abbattimento delle robinie di Via della Villa di Lucina. Stavolta ad intervenire non sono state le ditte vincitrici del bando sul “monitoraggio” del 2015, ma direttamente il Servizio Giardini, “in economia”, come si dice in gergo. QUI trovate la richiesta di accesso agli atti. 

Ed ecco cosa ne penso io:

1) La questione fondamentale resta che questi dati andrebbero resi pubblici almeno 30 o 60 giorni prima degli abbattimenti, così i cittadini possono controllare e magari intervenire, altrimenti faremo sempre e soltanto accessi ad memoriam…

Ad esempio, in questa relazione tecnica si consigliava abbattimento entro 6 mesi: c’era tutto il tempo per pubblicare le perizie ed instaurare il contraddittorio coi cittadini. 

Come co-portavoce dei Verdi di Roma ho da tempo proposto a Roma Capitale di prevedere nel futuro Regolamento del Verde Pubblico (eh sì, Roma non ne ha ancora uno!) la previa pubblicazione on-line dei siti su cui si intende effettuare la manutenzione degli alberi e delle correlative perizie;

 

2) Dalle micro-perizie innanzitutto emerge (vd. pag. 3) che almeno tre alberi non avevano problemi specifici: sono stati abbattuti perché si trovavano nel posto sbagliato al momento sbagliato… Come John McLane…

 

3) Nelle schede tecniche non ci sono foto: prendiamo tutto buono sulla fiducia, dunque;

 

4) Nella relazione tecnica a cui sono allegate le perizie mancano data e protocollo: una mera svista degli autori (o magari dell’URP, che mi ha fornito la minuta?)  oppure dobbiamo pensare male? Senza questi dati, come facciamo a sapere quando è stato redatto il documento? Un motivo in più per chiedere sempre la previa pubblicazione sul sito del Comune;

 

5) La tecnica usata per periziare si chiama “Valutazione Speditiva Puntuale”. E’ il metodo più rapido ma anche il più economico. In genere si utilizza per interventi ad ampio raggio (ad es, rimboschimento) oppure come  primo  approccio  all’analisi  di  singoli  alberi,  ad  esempio in fase di sopralluogo antecedente all’incarico professionale vero e proprio;

 

6) Ultimo punto: nell’istanza d’accesso io avevo chiesto di sapere anche quale modalità di smaltimento del legname era stata usata e a che punto era la procedura di sostituzione delle robinie con nuove esemplari, i tempi, il responsabile del procedimento… Ma su questo il Comune non risponde.

 

In effetti non mi è stato consentito di visionare il fascicolo, ma ho solo ricevuto una “pappa pronta”, selezionata dai funzionari addetti. Quindi restano tanti dubbi, e soprattutto: che fine farà quel legname? Andrà forse ad alimentare un impianto di biomassa affamato di legna?

Come disse il Poeta, “tutto il resto è silenzio”

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#facciamopace, #facciamoinsieme

 

 

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