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Insieme si può, le ragioni della mia candidatura

Oggi, in data 10 febbraio 2018, abbiamo presentato a Roma la lista “Insieme con Zingaretti”, a cui i Verdi partecipano, verso le elezioni regionali del Lazio del 4 marzo 2018. Riporto di seguito il mio intervento:

“Voglio ringraziare tutte le persone presenti a questo incontro, gli amici del Partito Socialista e di Area Civica, e Nicola Zingaretti, che è riuscito ad essere qui con noi in questi giorni frenetici. La nostra lista è un tentativo ambizioso di mettere appunto “insieme” solidarietà ed ecologia, diritti e sostenibilità.

Ma cosa significa, oggi, portare avanti politiche ecologiste?

L’ecologia è il nostro angolo visuale, la prospettiva che ci consiglia determinate scelte su ogni altra questione: c’è un’ecologia dell’ambiente, certo, ma anche un’ecologia dei diritti civili, della giustizia, del sociale, un’ecologia della Costituzione, un’ecologia del lavoro e della produzione.

C’è un problema, però. Le politiche ecologiste, che servono a migliorare la qualità della vita di noi tutti, di tutti i componenti della “famiglia terrena”, hanno bisogno di tempo, continuità e pazienza, per portare risultati.

E’ un po’ come mangiare una mela, o bere una spremuta d’arancia al mattino: non è che poi, dopo un paio d’ore, ci sentiamo meglio solo perché abbiamo mangiato una mela o bevuto una spremuta. Però, se lo facciamo tutti i giorni,con continuità, per settimane, mesi o magari per anni, poi il beneficio sarà percepibile e chiaro.

Le politiche ecologiste dunque hanno bisogno di competenza, continuità, fiducia. La giunta regionale uscente, con competenza e continuità, pur nel quadro disastroso ereditato dall’amministrazione Polverini, ha ottenuto risultati straordinari. E, dopo aver rimesso il Lazio in carreggiata, ora è giunto il momento di tornare a correre.

Non posso non confrontare l’amministrazione della Regione in questi ultimi anni a quella attuale di Roma Capitale, sotto il mandato della Sindaca Raggi. Salvo qualche eccezione, a Roma il Movimento Cinque Stelle si è rivelato tanto strillone e polemico all’opposizione, quanto incoerente e incapace di risolvere i problemi una volta al governo.

Prendevano in giro il Sindaco Marino per via della città sommersa dall’acqua a causa delle piogge (il “sotto-Marino”), e poi la città si è sistematicamente allagata anche con Raggi. Sulla stampa si sono presi il merito di aver “finalmente” avviato un programma di potature degli alberi di Roma (peraltro, a cura di ditte private), quando invece il bando di gara risale al 2015, ossia alla precedente giunta, e quando l’amministrazione Raggi sta venendo meno all’unico suo compito sul punto, ossia vigilare sulle ditte affinché eseguano le potature a regola d’arte e non abbattano indiscriminatamente alberi sani e malati.

Noi non siamo così, non siamo chiacchieroni, strilloni, perennemente alla ricerca di colpevoli e capri espiatori. Non ci limitiamo a descrivere polemicamente i problemi: a noi i problemi piace risolverli.

Per questo crediamo sia giusto sostenere la ricandidatura del Presidente Zingaretti.

E’ costato sacrifici, ma ora il Lazio è prossimo ad uscire dal commissariamento del sistema sanitario. Non avere più debiti nel settore che assorbe la gran parte del bilancio regionale, è la premessa, la condizione per ripartire.

Ma questi anni non sono stati solo lacrime e sangue. Penso alle oltre ventimila borse di studio per gli studenti universitari pagate dalla Regione e da Laziodisu, quando in precedenza, su 16.000 idonei ne venivano finanziati 10.000, e magari a distanza di anni dalla maturazione del diritto.

E qualcosa è stato fatto anche per l’ambiente. Penso all’approvazione da parte della giunta del Piano d’assetto del Parco regionale dell’Appia Antica, ad esempio, o all’impegno programmatico di mettere a disposizione 57 milioni di euro per i Comuni che intendono dotarsi di isole ecologiche e impianti di compostaggio.

E poi, la scorsa estate, in piena emergenza idrica, è stata la Regione a ordinare al gestore Acea il blocco i prelievi di acqua dal lago di Bracciano, portato sull’orlo del disastro ambientale.

Roma Capitale, che detiene il 51% di Acea, invece, che faceva? Cosa aspettava? E in seguito quali misure ha varato? La chiusura delle fontanelle di Roma (circa l’1% dei volumi di acqua trasportati), eliminando quella piccola parte di acqua davvero pubblica e di tutti, a danno delle fasce più deboli della cittadinanza.

Certo, nel Lazio c’è ancora molto da fare, e soprattutto per l’ambiente e per il territorio. Ho citato gli abbattimenti selvaggi degli alberi di Roma: non sono meno preoccupato per la sorte delle nostre riserve naturali, costantemente minacciate dagli incendi e dai progetti edificatori e di consumo del suolo, come nel caso della riserva del Litorale Romano o di Decima Malafede.

Ma è con questa stessa amministrazione uscente, nei prossimi cinque anni, che possiamo con perseveranza continuare e vincere le nostre battaglie pacifiche sull’ambiente e sulla qualità della vita, sulla solidarietà, i diritti, i servizi, l’accoglienza, la legalità, la pace.

Questo è il valore aggiunto che la nostra lista vuole portare nella coalizione a sostegno della ricandidatura di Nicola Zingaretti.

Radicalità nelle proposte sì, ma accompagnata dal dialogo con chi la pensa diversamente da noi (non dall’insulto) e, soprattutto, dalla competenza nell’analisi e nella soluzione dei problemi.

E’ stato difficile, sarà difficile, ma “Insieme” si può“.